Chi
non ha mai avuto un sogno, un qualcosa di bramosamente inseguito, un desiderio
per cui si sacrificherebbe tutto di noi stessi, pur di raggiungerlo, di
afferrarlo, concretizzarlo.
I sogni possono esser molteplici, di varia natura o forma, anche le più
disparate, particolari o inattendibili, ma lottare per essi, dare il meglio
di noi stessi, il travagliato cammino che si compie per realizzarli, questo
è quel che ci rende migliori, misura la nostra divinità
e spalanca la nostra mente, emerge il divino della nostra anima, si sperimenta
la vita nella sua trascendentalità, nella sua pura essenza, si
manifesta il contatto con il Divino.
Tuttavia, di contro è necessario non perdere mai il contatto con
la vita reale, con quanto già possediamo e che forse non sappiamo
apprezzare, “vedere”, nel voler sempre e comunque quel che
non possiamo avere, fragile inclinazione umana che ci conduce a non assaporare
il sogno quando si realizza, a non veder il sogno che si “realizza”,
troppo impegnati a rincorrere il valutato impossibile che una volta tramutato
in possibile, può rivelarsi insufficiente, addirittura deludente,
non all’altezza delle nostre aspettative, nel non aver pienamente
inteso o accettato che esiste qualcos’altro, i sentimenti, puri
e incondizionati, il vero sogno di un qualsivoglia essere umano. L’Amore.
Orbene, in questa storia si narra dell’incontro di un uomo e di
una donna che rincorrono ambizioni differenti, la cui esistenza si muove
in strade opposte, un sogno da voler realizzare, ad ogni costo, ma nell’evolversi
della loro conoscenza, l’incontro fortuito ma significativo, il
conoscersi e scoprirsi, tutto il resto che fungerà da sfondo e
da cornice nel quadro di una città dalle mille opportunità
come Los Angeles, li condurrà a comprendere che oltre il sogno
c’è di più, c’è la vita, la vita che
dev’essere vissuta, adesso e sempre. Adesso è
sempre.
“Io
non posso competere con il suo sogno, non potrei mai.”
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